
Negli ultimi 10 anni le pubblicazioni per bambini e per ragazzi sul tema dell'arte sono sensibilmente aumentate. Questo impegno da parte degli editori di tutto il mondo cosa ci racconta?
Le novità più interessanti degli ultimi anni vanno ricercate in realtà editoriali diverse. Prima fra tutti la produzione del MOMA con alcuni titoli che, attraverso un linguaggio d’intreccio tra testo e illustrazione raccontano la biografia di artisti, da Magritte a Degas, e poi Matisse passando per Sonia Delaunay. Tre titoli già tradotti in Italia dalla casa editrice Fatatrac.
E lo splendido lavoro che vede assieme la casa editrice olandese Leopold e il Gemeentemuseum Den Haag. Matite forti, capaci di trasmettere i contenuti artistici espressi dai diversi artisti scelti.
E poi editori che hanno collane precise dedicate all'arte per ragazzi (in Italia P.P.P. piccola pinacoteca portatile di Topipittori, già premiata come collana in un'edizione precedente del BRAW), la casa francese Palette solo per citarne alcune, e altri che si ritagliano un segmento del catalogo per proporre ora la vita di un artista, ora un movimento, ora una piccola storia dell'arte. Incursioni nel contemporaneo con illustratrici e illustratori di rara sapienza tecnica e contenutistica. È una scelta culturale quella di proporre ai bambini e ai ragazzi contenuti, forme, segni, colori, vite, che dichiarano la volontà di far familiarizzare i giovani lettori con un mondo straordinario, un mondo che deve entrare nella vita quotidiana di tutti.
Quali sono stati i criteri principali di cui ha tenuto conto nella valutazione delle opere candidate quest'anno per la Categoria Speciale Libro d'Arte?
Ho tenuto conto della qualità del prodotto e del progetto editoriale che intreccia contenuti e forma. Altri criteri sono stati l'originalità e la capacità di far sentire la storia dell'arte come un'occasione di narrazione, prima visiva e poi testuale.
In tutto il mondo sono molti gli autori, appartenenti a qualunque ambito artistico, che sono stati raccontati ai più piccoli attraverso pubblicazioni di grande valore. Le viene in mente qualche grande assente?
Assenti ce ne sono tanti. La storia dell'arte è vastissima. E questo può permettere all'editoria, che indaga questo settore, di crescere. Credo che gli editori debbano avere uno sguardo a 360 gradi che riporti il Rinascimento, ma che dichiari anche la poetica di Pistoletto, che racconti Artemisia Gentileschi, ma che sappia mettere in pagina il mondo di Sissi o l'universo di Marina Abramovic. Non parlerei di assenze, ma di possibilità di libri futuri che mettano in pagina gli assenti.