Juan Palomino è il giovane artista messicano vincitore del Premio Internazionale d’Illustrazione Bologna Children’s Book Fair – Fundación SM 2016. Nell'edizione 2017 della Fiera presenterà il libro intitolato Antes del primer día pubblicato a cura di Ediciones SM su cui ha lavorato durante l’anno grazie al Premio, nonché la mostra personale a lui dedicata. L'abbiamo contattato per rivolgergli qualche domanda.
Come hai conosciuto Bologna Children's Book Fair e quando hai deciso di inviare le tue opere per la selezione della Mostra degli Illustratori 2016?
"La Mostra degli Illustratori di Bologna Children's Bookfair è piuttosto conosciuta in Messico, sia perché rappresenta un riconoscimento importante, sia per la grande qualità delle opere che vengono presentate. A dire il vero non avevo pensato di inviare i disegni prima di aver creato tutto il libro le cui opere sono poi state selezionate. Questo è stato credo il primo progetto dei cui risultati sia stato completamente soddisfatto, sia a livello concettuale che a livello di prodotto grafico. Davvero non pensavo che avrei sottoposto i miei lavori alla Fiera, ma una serie di fortunate coincidenze mi ha permesso di inviare le opere giusto in tempo."
Nel 2016 hai vinto il 7° Premio Internazionale d'Illustrazione Fiera del Libro per Ragazzi – Fundación SM 2016, un riconoscimento molto prestigioso nel mondo dell'editoria per bambini. Come sono cambiati la tua vita e il tuo lavoro dopo la vittoria?
"Forse è troppo presto per comprendere davvero quali cose sono cambiate nella mia vita e nel mio lavoro. Tuttavia, mi rendo conto che oggi per me ci sono nuove possibilità, almeno in due sensi: un premio come questo amplifica la visibilità del mio lavoro a livello internazionale, risultato che sarebbe difficile da ottenere in altre circostanze, e questo, almeno in potenza, mi consente di sviluppare progetti editoriali fuori dal Messico e dall'America Latina. Non solo: mi accorgo che anche editori che già mi conoscevano, ora accolgono le mie idee autoriali con più interesse, cosa che mi permette di lavorare meglio sui miei progetti personali. Infine, il fatto che il premio consistesse nella creazione di un mio albo illustrato, mi ha dato la possibilità di sviluppare più approfonditamente il mio linguaggio visuale e di indagare le mie capacità espressive con una libertà maggiore rispetto a quella che avevo avuto fino a oggi su altri progetti."
Durante la Fiera di Bologna presenterai il libro e la mostra personale a cui hai lavorato quest'anno, grazie alla vittoria del Premio. Ci racconti qualcosa del libro? Quale argomento tratta? Qualcuno ti ha aiutato nella fase di ideazione e creazione dell'opera?
"La storia che ho scelto di adattare è tratta dal Popul Vuh, il libro in cui gli abitanti della terra Quiché - uno dei regni maya del Guatemala - trascrissero i loro miti fondativi per far sì che non andassero perduti durante il periodo delle persecuzioni coloniali. Il libro racconta la storia di come gli dei creatori diedero origine al mondo attraverso la parola e il dialogo, le fasi della creazione e la nascita del genere umano.
Per adattare la storia mi sono servito di due traduzioni, una a cura di Adrián Recinos e l'altra, più recente, di Michela Craveri. Come per gli altri miei libri, Ana Paula Ojeda, la mia fidanzata, mi ha aiutato durante tutto il processo."
La casa editrice spagnola SM pubblicherà e distribuirà il tuo albo illustrato in tutto il mondo. Sei pronto per questa grande avventura?
"Non so se sono pronto, e nemmeno riesco a immaginare l'impatto che avrà la pubblicazione. L'unica cosa che so è che questo in questo progetto ho cercato di crescere e di testare capacità che non avevo mai utilizzato prima. Credo inoltre che questa storia debba essere conosciuta, anche e soprattutto al di fuori dell'America Latina e spero che il modo in cui l'ho raccontata la renda comprensibile a ogni lettore."
Quali sono i tuoi progetti per il futuro e qual è il consiglio che daresti a un illustratore esordiente?
"Spero di avere il tempo di pensare e sviluppare i miei progetti. Per ora, sto lavorando all'illustrazione di un paio di libri di altri autori, cosa che mi piace, ma mi piacerebbe anche avere la possibilità di fare una pausa e provare a pensare a cosa mi interessa, sia per quel che riguarda la produzione editoriale, sia per quel che riguarda altre forme di espressione plastica.
Il mio consiglio a tutti gli illustratori esordienti è di fare lo sforzo di riconoscere le proprie capacità e i propri limiti, affinché, a partire da questa consapevolezza, costruiscano il proprio stile e possano così mantenere la propria autenticità, una sorta di impegno con se stessi.
Ho vinto il premio grazie allo sviluppo di progetti personali per i quali ho cercato un mio proprio linguaggio con cui comunicare temi che per me sono molto importanti. Questi sono il prodotto di un'esplorazione sincera di me stesso e degli argomenti che mi appassionano.
Il mio consiglio per un giovane illustratore è dunque questo: far sì che ogni lavoro sia qualcosa di personale, di intimo, senza pensare mai troppo a cosa è di moda e a cosa richiede il mercato."