La terza edizione del progetto “BCBF Visual Identity Workshop” vede l’illustratrice russa Masha Titova protagonista della nuova immagine di Bologna Children’s Book Fair.
Il team Chialab – composto da Beppe Chia, Alex Weste, Jessica Cantoni, Michele Tomasini – ha guidato Masha in un intenso lavoro di co-progettazione verso la creazione di quella che sarà l’identità visiva di Bologna Children’s Book Fair 2019.
Questo è il racconto del workshop:
Anche quest’anno abbiamo portato avanti il nostro laboratorio sull’identità visiva della Bologna Children’s Book basata sull’illustrazione. Il primo appuntamento è stato ritrovarsi di fronte alla distesa delle illustrazioni adagiate sui tavoli e selezionate per la Mostra Illustratori 2018. Cercavamo quelle che più si distinguessero dal regno animale di Daniele Castellano (edizione 2017) e dal regno vegetale di Chloé Alméras (edizione 2018). Non avevamo preconcetti su mondi, tecniche, stili. Volevamo solo trovare qualcosa di nuovo su cui sperimentare. Così la scelta si è orientata su tre lavori diversissimi:
Le macchine di Hisana Sawada (Giappone), le città di Lian-An Lin (Taiwan) e i draghi di Masha Titova (Russia). Macchine? Città? Draghi? Acrilico? Collage? Carta carbone? Cosa scegliere? Quale di queste opzioni ci avrebbe accompagnato nei prossimi mesi? La scelta è stata difficile, tutte ci spalancavano possibilità su mondi intriganti. Un mese di ragionamenti, riflessioni, approfondimenti. Nessun risultato. Ancora indecisione… Qualcuno dice – Facciamo una prova. Chiediamo come applicherebbero la loro idea e sensibilità al mondo della fiera. – Buona idea – risponde qualcun’altro – mandiamogli lo schema del visual identity workshop che si riassume nel brief: disegna il concept di un sistema di illustrazioni tutte diverse e al contempo legate tra loro.
Partono gli inviti per Fukui, Taipei, Mosca. A fine maggio ci raggiungono le prove; sono tutte proposte bellissime… ma dobbiamo scegliere!! E scegliamo Masha.
Masha ci attrae per l’approccio metodologico e per l’organicità delle proposte. Arriva da noi, a Bologna, a metà giugno. Lavoriamo insieme con ritmo serrato per 3 giorni nel nostro cortile. Lei vuole avere le idee chiare su ciò che dovrà fare quando rientra a Mosca.
Primo giorno. Raccontiamo a Masha le necessità della Fiera: formati e dimensioni molto diverse, illustrazioni che identifichino le attività di almeno quattro settori (premi, traduttori, Digital, Mostra Illustratori), possibilità di animazione, velocità e semplicità della declinazione delle illustrazioni in una molteplicità di artefatti. Poi ci mettiamo tutti a disegnare.
Secondo giorno. Analizziamo il lavoro del giorno precedente. Prende forma l’idea di un ambiente fatto di pagine-pareti, abitato da figure che entrano e escono da finestre, fustelle, pieghe. A volte il confine tra figure e pagine-pareti non è facilmente identificabile. Ne vediamo tutte le potenzialità. Masha sviluppa l’idea sotto i nostri occhi, tagliando e ritagliando cartoncini dai quali si affacciano volpi furbette, farfalle eleganti, distinti uomini con cappelli, draghi tranquilli.
Terzo giorno. Ci piace l’idea e ne siamo convinti. Masha lavora incessantemente alla messa a punto e chiede verifiche. Noi osserviamo e chiediamo modifiche, lei rilancia sempre con nuovi personaggi, texture, colori… Mettiamo in ordine tutte le proposte e ne selezioniamo una. Ci salutiamo lasciandole il compito di rifinire la proposta: tutte le pareti-pagine si devono poter comporre per costruire ambienti verticali o orizzontali, palazzi o piazze, scale o strade. Chiudiamo così la terza edizione del laboratorio “BCBF Visual Identity Workshop 2019”.
Noi abbiamo imparato che non esiste un metodo unico per fare questo workshop.
Masha dice che ha imparato un metodo di lavoro collaborativo che intende fare suo per il futuro.
Bologna Children’s Book Fair 2019 sarà raccontata e rappresentata da un mondo labirintico fatto di specchi e assonometrie in cui è possibile provare il piacere di perdersi sprofondando nelle pagine-pareti, confondersi tra figure che diventano sfondi e sfondi che diventano figure. Questa vertigine non segue i canoni dell’identità visiva classica: ripetitiva, monotona, uguale a se stessa. Ma forse è proprio questo il motivo per cui andava fatta così: poliedrica, sfaccettata, animata, d’altronde i contenuti di Bologna Children’s Book Fair non sono forse così? Vedere per credere.