Ecco il racconto del gruppo di lavoro (Chialab e Daniele Castellano) che ha creato il progetto d’identità visiva BCBF 2017:
"Abbiamo sempre visitato e visto Bologna Children's Book Fair come un luogo multiforme, cangiante, dinamico ed eclettico, ricchissimo di contenuti, incontri e racconti.
In tutte le passate edizioni l’identità della manifestazione è sempre stata connotata dalla elaborazione grafica del pittogramma e della tipografia. Mai è stata usata l’illustrazione.
Forse per non sovrapporsi alla moltitudine di segni di cui la Fiera è portatrice. Forse perché l’illustrazione fatica ad essere concepita e utilizzata come uno strumento del linguaggio grafico utile all’orientamento in uno spazio. Forse perché ancora oggi si insegna grafica e illustrazione come due campi separati. Potremmo continuare, ma non è questo il luogo, sicuramente però sono queste le riflessioni che ci hanno attraversato quando ci siamo trovati attorno allo stesso tavolo, grafici, designer, illustratori per identificare la strategia e costruire il sistema dell’identità visiva 2017 della Bologna Children's Book Fair.
Non volevamo ricadere nel classico schema in cui l’illustratore fa l’illustrazione, il grafico la impagina e aggiunge le scritte. Volevamo sfruttare questa occasione per far interagire e moltiplicare le potenzialità di tutti i linguaggi visivi. Volevamo accompagnare il visitatore della Fiera con immagini illustrate che lavorano in sinergia con la segnaletica dei percorsi, identificando spazi fisici, tipologie di contenuti.
Abbiamo voluto e costruito un'identità flessibile come un alfabeto, identitaria e icastica come un marchio, comunicativa come un’illustrazione, visibile come un’insegna, capace di raccontare storie come un romanzo.
La sfida è stata ardua, ma subito è emerso che per raccontare e rappresentare la macchina espositiva e culturale della Bologna Children's Book Fair una sola immagine non sarebbe bastata: occorreva un sistema di immagini collegate in qualche modo tra loro. Tutta l’identità si sarebbe giocata tra un’immagine icastica, unica e memorabile e una serie di sue declinazioni, facilmente riconducibili al prototipo e, al contempo, in grado di raccontare e guidare il visitatore dando visibilità alla ricchezza delle singole storie.
Abbiamo cercato di costruire questo sistema di trame, ci siamo persi tra singolarità e pluralità, abbiamo fatto innumerevoli prove di interazione tra tipografia e illustrazione, abbiamo indagato che cosa lega un gruppo... e poi è arrivata la chimera. L’intuizione di Daniele Castellano ha messo in fila la strategia, il dialogo tra i linguaggi e la flessibilità di utilizzo.
La chimera ci ha permesso di raccogliere in un corpo unico l’anima fondante che costruisce Bologna Children's Book Fair e contemporaneamente, attraverso le singolarità delle 5 creature fantastiche che la compongono, dare voce e identità alle storie, ai contenuti, ai mondi immaginari che abitano la manifestazione.
La chimera offre a editori, illustratori, agenti, giornalisti, operatori del settore un'interpretazione figurativa e memorabile di questi luoghi. La chimera parte da un’esperienza visiva per consolidarsi nella memoria dei visitatori la Bologna Childen’s Book Fair come un luogo speciale del progetto dell’immaginario".