La sesta edizione del progetto “BCBF Visual Identity Workshop” vede l’illustratore messicano Sólin Sekkur protagonista della nuova immagine di Bologna Children’s Book Fair.
Ecco il racconto del gruppo di lavoro Chialab che ha guidato il “BCBF Visual Identity Workshop” verso la creazione dell’identità visiva di BCBF 2022.
BCBF Visual Identity Workshop è un processo collaborativo che ha l’obiettivo di costruire l’identità visiva, l’immagine di BCBF 2022. Coinvolge una/un illustratrice/illustratore selezionata/o tra i partecipanti alla Illustrators Exhibition. Questo è il sesto laboratorio, il terzo nell’epoca della pandemia, il primo totalmente online: videochiamate su fusi orari sfalsati, confronti su lavagne condivise, note e commenti su file digitali, revisioni continue. BCBF Visual Identity Workshop ha così sperimentato nuovi scenari di collaborazione, passando da un tradizionale lavoro in team condensato in una densa settimana in residenza a Bologna, a tanti microincontri online diluiti nel tempo.
Forse è un lungo sconforto da distanziamento ad orientare la nostra ricerca su qualcosa che possa toccare corde profonde, su un segno che evochi uno stato d'animo, tratteggi un umore, sveli una personalità. Chi può ideare i personaggi speciali, completi di nomi e cognomi, che guideranno la parata della Bologna Children's Book Fair 2022?
Tra le tavole di Sòlin Sekur scopriamo esattamente questo: nuvole gonfie, ritratti vibranti, veli di surrealismo che avvolgono e a tratti prorompono, soggetti che dietro la loro semplice rappresentazione sussurrano stati d'animo delicati e profondi.
Diego accetta la sfida e subito iniziamo a lavorare: il ritratto, il primo piano, sembrava il “formato” ideale.
I primi lavori di Sòlin ci colpiscono, ci affascinano, ma collocati realisticamente nel contesto BCBF ci fanno sorgere qualche dubbio: l'anima cupa della Santa Muerte messicana, il culto delle anime, le atmosfere grigie che avvolgono gli sguardi dei personaggi… forse immaginavamo qualcosa di più festoso, radioso e perché no anche ironico, ma assecondiamo la spontaneità di Solin.
Dopo qualche piccolo aggiustamento cromatico mostriamo al team BCBF questo sentiero ardito: raccontare Bologna Children’s Book Fair con un velo di introspezione, assenza, solitudine, che in questo periodo risuonano particolarmente intensi e attuali.
Il team BCBF reagisce come ci aspettavamo. Emerge la distanza tra queste emozioni e il desiderio di (ri)apertura e festa tipici di BCBF... il tutto enfatizzato da un periodo storico già di suo molto fragile. Decidiamo di ripartire daccapo. Solin non si preoccupa, pacato fa sue le osservazioni e subito dimostra grandissima disponibilità e apertura. E a noi viene in mente Joshef Albers, che più o meno scriveva che chi vede meglio, chi distingue meglio, chi riconosce la relatività dei fatti e sa che non esiste mai un’unica soluzione per le formulazioni visive, muterà di certo opinione anche sulle altre formulazioni; soprattutto, diventerà allo stesso tempo più preciso e più tollerante.
Solin ci spiazza veloce con nuovi personaggi, fantastici, coloratissimi… Che l’immagine della BCBF possa diventare allora quella di una festa? Una parata in cui ciascuno porta la sua idea, il suo dono? I ritratti a mezzobusto si evolvono in figure intere, il focus sugli sguardi si sposta sui portamenti e le andature, i lineamenti di un viso cedono la scena al ritmo corale di una sfilata.
Ed ecco allora anche uno slogan: Children’s Content Rocks! Join the party. Un augurio, una promessa. Come in tutte le feste, contenere la lista degli invitati diventa urgente. Ne scegliamo sei, pochi per un party ma non per i tempi che corrono! Olmo, Xico, Pacha, Libri, Kef, la coppia Lotta e Vitta e Nimbo. Ogni ospite porta un dono, ha una storia da raccontare, un dono eccezionale per portarci nel suo mondo.
Questi i partecipanti della nostra sfilata. Tutti gli altri li aspettiamo il 21 marzo a Bologna.
Come si chiama?
Olmo